Gli editor di BookTribu: Roberta De Tomi

Gli editor di BookTribu: Roberta De Tomi

Il settimanale approfondimento con i membri della community di BookTribu oggi è dedicato all’editor Roberta De Tomi. Se volete conoscerla meglio, oltre a leggere l’intervista, andate a vedere il suo profilo a questo link.

Da quanto tempo ti occupi di editing e come mai hai iniziato?
Mi occupo di editing da circa un anno. Tutto ha avuto inizio per un caso fortuito ma non troppo: stavo leggendo il libro di un piccolo editore di Milano con cui ero in procinto di collaborare, quando ho notato alcuni passaggi che avrebbero potuto essere resi in forma diversa. Da lì l’editore mi ha chiesto di fare un editing completo del libro. Successivamente un poeta, mio carissimo amico, mi contattò per  realizzare l’editing di un componimento su cui aveva alcune “riserve”. E poi… da cosa nasce cosa… e ho iniziato questo percorso davvero interessante.

Hai dei modelli letterari oppure un genere che trovi più congeniale?
In realtà non prediligo un modello letterario preciso, quindi tendo a “spaziare” tra i generi (la stessa cosa vale anche per le letture). D’altro canto un editor deve avere una preparazione completa in ambito letterario e basare il proprio lavoro ai testi su un approccio a 360°. 

Sei un editor professionista oppure è un’attività a cui ti dedichi nel tempo libero?
In realtà rientra nel novero delle attività che svolgo come freelance negli ambiti della Comunicazione e dell’Editoria. Principalmente collaboro in veste di autrice e/o ghostwriter con alcune realtà editoriali indipendenti e nel ruolo di copywriter e di redattrice di articoli di marketing con alcuni siti web. Inoltre gestisco un blog, Words! Not facts only words. Il tutto, dopo avere svolto per diversi anni il lavoro di giornalista per alcune testate di Modena e provincia e l’addetta stampa per enti ed eventi di varia natura e tipologia. Non nascondo neppure che negli ultimi anni ho approfondito la “materia” studiando testi dedicati all’editing e approfondendo la teoria attraverso letture analitiche che ho in seguito condensato nelle mie recensioni.   

L’ultimo libro che hai letto e cosa ne pensi?
“Il senso della frase” di Andrea G. Pinketts. Questo romanzo mi ha messo di fronte a una scrittura complessa, decisamente in antitesi a quella più “essenziale” (passatemi il termine che non vuole essere dispregiativo) di un romance o di un paranormal, per citare alcuni generi molto in voga. Leggere questo libro mi ha portato a una riflessione sull’uso della lingua, sui cliché letterari, fungendo per me da vera e propria “lezione di stile”.

Come hai scoperto BookTribu e quali aspetti della community ritieni più interessanti?BookTribu mi è stato segnalato da una cara amica – anche lei amante dei libri – e devo dire che è stata una piacevole scoperta. Malgrado debba approfondire alcuni aspetti della community, trovo che le possibilità di interazione tra diversi attori (lettori, editor, autori) possano fornire occasioni di arricchimento e nuove chiavi di lettura, in un contesto – quello editoriale – in rapida evoluzione. Inoltre ho trovato titoli interessanti, nonché un trampolino per esperienze letterarie di stampo più sperimentale. Si tratta davvero di un piccolo-grande laboratorio “aperto”, proiettato al futuro della scrittura e della lettura.    



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