Distanti ma vicini: vogliamo i vostri racconti

Distanti ma vicini: vogliamo i vostri racconti

È sabato e mi sveglio alle 8. Vedo un messaggio sul cellulare di una mia alunna: Ma stamattina abbiamo delle videolezioni?

Rispondo subito: Ma no, è sabato, dormite un po’! Il sabato lei non va a scuola, non ci è mai andata. Ma è da un po’ che a scuola non ci va proprio e per lei la scansione dei giorni forse non ha più significato. Io non seguo il mio stesso consiglio, non dormo e mi alzo. Mangio una fetta di torta di mele, la seconda che mio padre ha preparato in tre giorni. Dopo un po’ si alza mia madre. Accende la radio. «Come mai ti sei alzata così presto? Devi lavorare anche oggi?»

Potrei. Non lo so. Qualcosa da fare al computer lo trovo.

Si alza anche mia sorella e si mette a ballare in sala. Io mi metto a ridere. «Guarda che si ballava il sabato sera, non il sabato mattina. Te lo ricordi?»

Prendo il cellulare in mano e scorro le notifiche. Solite noiose disquisizioni nelle varie chat di gruppo: si può o no uscire di casa per fare una passeggiata? Cambio app e mi leggo un articolo in cui si elencano tutte le denunce avvenute ieri a Bologna, la mia città. Anziani multati perché giocavano a carte in un bar, ragazzi scovati mentre facevano una partita di basket. Mi guardo i meme e i post che ironizzano su cosa si scrivono i fidanzati oggi e sulle scuse che trovano per vedersi. Si danno appuntamento a fare la spesa, inventano autocertificazioni, infrangono la legge.

Sembra l’inizio di un racconto distopico e invece è l’inizio della mia giornata di ieri, sabato 12 marzo 2020. La giornata di un’italiana qualunque e autrice di BookTribu.

#iorestoacasa è l’hashtag del momento. È un momento difficile per tutta l’Italia, ammettiamolo, non ci è mai successo di dover stare vicini ma lontani. Vicino a chi sta lavorando senza sosta per la nostra salute, vicino a chi si reca fuori casa ogni giorno per necessità, a chi deve farlo, vicino anche a chi, come noi, rispetta le regole e sta in casa. Vicino, senza poterci abbracciare. Senza neanche poterci vedere. Dal vivo, eh, perché fortunatamente possiamo fare tutte le videochiamate che vogliamo – e fatele, finalmente nessuno vi dirà più che  state sempre attaccati al cellulare!

Per la maggior parte di noi, si tratta solo di far passare il tempo. Siamo bravi a trovare delle attività e ci rimbocchiamo le maniche con tutto quello che possiamo fare in casa. Siamo bravi a ironizzare, a trovare il lato positivo. Siamo bravi a sentirci vicini organizzando flash-mob dalle finestre e dai balconi. Siamo un po’ meno bravi a voler andare per forza a fare attività fisica all’aperto. Ma tant’è, non si può essere perfetti (io faccio yoga in casa, mai pensato di provare?)

Siamo bravi ma è passata solo una settimana, il rischio di cadere nel vortice della noia e della tristezza è dietro l’angolo. Noi vi consigliamo di eluderlo con tante chiacchiere con chi avete intorno. Con tante chiacchiere su Skype se vivete da soli. E, da scrittori e lettori, vi consigliamo di leggere. Anche di mettervi a scrivere! Perché no? Ma quando vi ricapita un periodo così fervido di ispirazione? Già solo a raccontare di come vi siete alzati dal letto, come ho fatto io all’inizio di questo articolo, si crea qualcosa di interessante. Di solito non si ha tempo quando si ha l’ispirazione, oppure non ha si ha l’ispirazione quando si ha tempo. Beh, ora abbiamo fatto la combo.

È proprio per questo motivo che tutto lo staff di BookTribu, di cui mi sto facendo portavoce, vi propone una cosa. Se dobbiamo essere distanti ma vicini, scriviamoci. Mandateci i vostri racconti, vogliamo leggerli e farli leggere! Da quest’attività può nascere qualcosa di bello: intanto facciamola partire!

I racconti dovranno essere a tema “Distanti ma vicini”, essere compresi tra i 10.000 e i 20.000 caratteri (spazi inclusi) e rispettare chiaramente la netiquette di BookTribu che trovate a fondo pagina.

Come mandarceli? Oggi archivieremo tutti i racconti del nostro Quinto Concorso (non vi preoccupate, annunceremo la settimana prossima i finalisti!) e voi potrete cominciare da lunedì 16 marzo a candidare i nuovi racconti con la solita modalità, ovvero cliccando su “Candida una storia” nella nostra home page e seguendo le istruzioni. Dopodiché i racconti saranno visibili sul sito e chiunque sia iscritto potrà leggerli. Sarà un regalo per chi ama scrivere. Sarà soprattutto un regalo per chi ama leggere.

Non escludiamo di pubblicare poi i racconti più belli in un’altra Raccolta sulla situazione che oggi stiamo vivendo e che speriamo finisca il prima possibile.

Ecco perché vogliamo far partecipare a questa iniziativa anche gli Illustratori. Se ci fosse una raccolta su questa tema, come immaginereste la copertina?

Non sono una grande illustratrice, ma penso che questo sia un buon momento anche per disegnare. Facciamo uscire tutta l’arte che c’è da questo momento difficile e condividiamola.

Sentiamoci tutti vicini! Nella nostra Community e nell’Italia intera. Passate parola! (col telefono naturalmente).

Un grande abbraccio virtuale dalla Redazione di BookTribu,

Silvia, Luca, Emilio



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