LA SETTIMA COSTOLA, un nuovo romanzo BLACK-OUT

LA SETTIMA COSTOLA, un nuovo romanzo BLACK-OUT

Gianluca Morozzi presenta un nuovo autore emergente che esce dai suoi corsi di Scrittura creativa. Emanuele Tumminelli nato e cresciuto in Sicilia, lavora a Bologna per una casa farmaceutica e frequenta tutti i luoghi di cura, ideali per raccogliere emozioni e sentimenti per creare storie interessanti.

Proprio da questa esperienza è nata l’idea di La settima costola, il suo primo romanzo. Una storia ispirata a un fatto realmente accaduto: la nascita di due gemelli attaccati dalla settima costola in giù. Due vite straordinarie non solo per la loro particolarità fisica, ma per le vicende che li riguardano.

“Capire ciò che spinge un padre a detestare i propri figli fino a farli stramazzare per la stanchezza o sperare per la loro morte fin dal primo vagito – spiega l’autore Emanuele Tumminelli – è la riflessione che si estende lungo la narrazione. La diversità è sempre un valore, anche per chi non vuole accettarlo.

Conosciamo meglio Emanuele e il suo romanzo grazie all’intervista realizzata per noi proprio da Gianluca Morozzi.

Ciao Emanuele, per scrivere questo romanzo ti sei ispirato a un fatto realmente accaduto. Come ti sei destreggiato tra la realtà storica e l’invenzione pura?

Il processo di incastrare la realtà con l’invenzione è scaturita senza troppi intoppi: alla base c’è un’accuratezza delle fonti che ha dato solidità anche alla parte inventata. Tutto è iniziato dalla lettura uno scritto della magica penna di Marc Twain. Fin dall’inizio non avevo intenzione di farne una biografia, tant’è che ne ho cambiato nomi e luoghi, lasciando invariato solo il periodo storico di fine ‘800. In questa storia niente sembra essere convenzionale e anche le vicende ne risentono e si amplificano, ma le diverse ricerche storiche mi hanno permesso di mantenere la veridicità della storia stessa.

Come hai affrontato il problema della verosimiglianza dei dettagli in epoche lontane e in diverse nazioni? Non hai avuto paura di sbagliare un piccolo dettaglio, di inciampare in un’incongruenza o in un anacronismo?

Ah beh, il rischio ero dietro ogni rigo scritto, serpeggiava costante sotto ogni parola. Devo essere sincero, mi sono mosso con molta cautela e scrivevo e riscrivevo una frase, un verso o un intero capitolo se mi rendevo conto che le parole “scricchiolavano” sotto il peso insostenibile delle incongruenze. La continua sete di ricerca mi ha permesso di contestualizzare sempre più precisamente.

Ho trovato bellissimo l’espediente delle lettere tra i gemelli, come ti è venuto in mente?

Ti ringrazio! Gli scambi epistolari in narrativa mi hanno sempre affascinato e allora non vedevo l’ora di metterlo in pratica. Devo dire che è stato frutto di frequenti ripensamenti per cercare di dare credibilità in modo alternativo a due esseri umani, due gemelli per di più, che per un certo punto della loro vita soffrono di cataplessia alternata. Volevo creare una maggiore intimità tra due fratelli il cui destino è segnato proprio dal loro aspetto fisico. Nonostante fossero due fratelli uniti il trascrivere le loro emozioni tramite scambio di lettere, vuole mostrarel’esistere di due persone distinte.

Chi ti aspetti che siano i lettori di questa tua opera prima?

Il romanzo dal mio punto di vista tratta argomenti abbastanza tosti, sempre attuali, quali l’accettazione e il rifiuto della diversità sotto diversi aspetti; sia all’interno della famiglia sia all’esterno, tra la comunità. Un altro aspetto fondamentale del romanzo è la figura dei genitori, mettendone in luce soprattutto i lati oscuri dell’essere umano oltre che genitore pronto ad accettare tutto e tutti. Il lettore di questo romanzo dovrebbe essere qualcuno curioso che non si spaventa, a volte, delle reazioni ruvide della società.

Ringraziamo Gianluca Morozzi per la sua intervista e vi diamo appuntamento alla prossima uscita BLACK-OUT!



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