Quelle che seguono sono le norme redazionali a cui ci atteniamo nella realizzazione dei libri pubblicati da BookTribu. Vi chiediamo di applicarle ai vostri testi prima di inviarceli.
Abbreviazioni
Nel caso si usino singole lettere puntate conseguenti, tra di esse non va messo alcuno spazio (es: a.C., d.C.).
Nelle abbreviazioni relative alle misure non va mai messo il punto finale e devono essere inserite dopo la misura (2 kg e non kg 2).
Accenti
Di solito nella lingua italiana si utilizzano soprattutto l’accento grave (è) e quello acuto (finché).
Vengono usati sui monosillabi omografi, parole cioè che hanno la stessa grafia ma origine, significato e a volte pronuncia differenti. (da e dà, né e ne, sì e si, sé e se, li e lì, la e là). Gli accenti vanno messi anche sui composti di tre (ventitré, trentatré), re (viceré) e blu (rossoblù) e sulle parole composte il cui secondo membro è un monosillabo (autogrù).
Non vanno messi gli accenti su qui, quo e qua e sulle note musicali.
Attenzione: mai mettere l’apostrofo al posto dell’accento.
Apostrofo
Nelle parole con l’apostrofo non devono esserci spazi né prima né dopo (l’apostrofo e non l ‘ apostrofo). L’apostrofo viene usato in caso di elisione, ma non vanno mai elisi gli articoli plurali gli e le (si scrive gli indiani, non gl’indiani)
L’apostrofo si utilizza:
Iniziale maiuscola o minuscola
L’iniziale maiuscola si usa:
L’iniziale minuscola si usa:
Numeri
I numeri cardinali (uno, due, tre) si scrivono in lettere salvo quando la parola diventerebbe troppo lunga (novemilaquattrocento meglio scriverlo 9400), o nel caso di date, riferimenti a numeri di pagina, numeri civici, quando seguono un sostantivo (l’appartamento 6), nei riferimenti orari precisi (alle 16.25, però si scrive alle quattro e trenta). Da diecimila in su le cifre si separano con un punto (11.276).
I numeri ordinali (primo, secondo, terzo) si scrivono in lettere.
I numeri romani (I, II, III, IV) si usano per i sovrani, i papi, i secoli e nelle indicazioni bibliografiche.
Parole straniere
Le parole straniere vanno sempre scritte al singolare anche quando le si usa al plurale (gli hobby e non gli hobbies, i fan e non i fans).
I nomi geografici stranieri che hanno forma italianizzata vanno in questa forma (Dublino, Tamigi, Urali).
Punteggiatura
Lo spazio si mette solo dopo il segno di interpunzione, mai prima.
Nel caso di due segni di interpunzione successivi, non va messo lo spazio (nel 1145 a.C., quando il regno).
Puntini di sospensione
I tre puntini (…) si usano per segnalare una sospensione della frase e vanno usati con parsimonia.
Se sono all’inizio della frase, vanno separati con uno spazio dalla parola che segue. Se sono alla fine sono attaccati alla parola che precede e staccati dall’eventuale parola che segue. Se coincidono con la fine della frase non va aggiunto il punto fermo. L’iniziale è sempre maiuscola quando la frase riprende.
Punto
Il punto va messo dopo la parentesi e dopo le virgolette di chiusura.
Nel caso in cui il discorso diretto termini con un punto di interiezione o con i tre puntini, dopo le virgolette di chiusura non deve essere posto il punto.
Trattino
I trattini si possono usare per precedere e concludere un inciso e vanno distanziati con uno spazio (il sole – che trapelava dalle persiane – era caldissimo).
Non si mettono gli spazi prima e dopo del trattino nei seguenti casi:
Non si usa il trattino con i prefissi ex, anti, capo, contro, filo, vice, ma si scrivono le parole unite (vicedirettore, filosovietico, controriforma)
Virgola
La virgola va messa:
Virgolette
Le virgolette caporali (« ») si usano nei dialoghi.
Le virgolette alte doppie (“ ”) si usano:
Gli apici (‘ ‘) si usano molto raramente quando serve un terzo tipo di virgolette.
Grazie per la cura con cui uniformerete il vostro testo alle nostre regole redazionali: ci permetterà di realizzare buoni libri